Adottata e promossa da molte star di Hollywood, tra cui Woody Harrelson, Alicia Silverstone, Miranda Kerr e Olivia Wilde, la dieta vegana crudista è diventata sempre più popolare tra la gente comune. Si tratta di una dieta basata su prodotti vegetali consumati crudi o al massimo cotti in modo molto leggero o riscaldati a un massimo di 48 gradi Celsius.
Un menu vegano crudo esclude tutti gli alimenti di origine animale, ma apporta molti benefici all’organismo. Molti seguaci di questo stile di vita sano lo seguono per motivi etici o ambientali, mentre altri vogliono perdere peso o liberarsi di alcune malattie o patologie. La dieta vegana crudista è sia un piacere che una sfida. Se volete adottare questa dieta, scoprite di seguito i suoi benefici e alcune deliziose ricette.
Breve storia: tutto ciò che c’è da sapere sulla dieta vegana crudista
La dieta vegana cruda non è un concetto nuovo, come si potrebbe pensare, ma è tornata in auge solo di recente. È stata associata a eremiti e monaci che praticavano l’ascetismo e si nutrivano di piante, frutta, verdura o radici. La dieta è diventata popolare dopo che lo svizzero Maximilian Bircher-Benner ha aperto una clinica a Zurigo nel 1897 per curare le persone affette da varie malattie con una sana dieta vegana cruda. Con il passare del tempo, sempre più persone hanno iniziato a rendersi conto dei benefici del cibo crudo e la dieta è diventata popolare in tutto il mondo.
Il veganismo crudo è una sottocategoria del veganismo. Come la dieta vegana, ampiamente conosciuta e praticata, questo tipo di dieta prevede l’eliminazione di tutti i prodotti animali. A questo concetto si aggiunge il cibo crudo, che prevede il consumo di alimenti crudi o al massimo riscaldati o disidratati a una temperatura di 40-48 gradi Celsius. Gli alimenti vegani crudi non devono essere elaborati, cotti, raffinati, pastorizzati o lavorati. Sono invece consentiti metodi alternativi di preparazione come la spremitura, l’ammollo, la germinazione, il pascolo, la fermentazione o la disidratazione degli alimenti.
Benefici della dieta vegana crudista
Simile al veganismo, la dieta vegana cruda è di solito a base vegetale, composta principalmente da frutta, verdura, noci, radici, alghe, cereali, grani e semi, preferibilmente biologici.
È importante ricordare che per essere considerata vegana cruda, tre quarti della dieta di una persona devono consistere in prodotti che non sono stati preparati termicamente. In questo modo, vitamine, minerali ed enzimi non vengono distrutti dal processo di cottura, il che significa che la dieta vegana cruda apporta molti benefici all’organismo:
● Contribuisce alla perdita di peso: una dieta a base di alimenti crudi può essere efficace per chi vuole perdere i chili di troppo. La dieta vegana crudista può far perdere peso nel tempo;
Migliora la salute del cuore: il consumo di frutta, verdura, noci e semi è associato a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari;
Riduce il rischio di diabete: essendo basata su frutta e verdura, la dieta vegana cruda è associata a un minor rischio di diabete di tipo 2, il che la rende la più efficace in questo senso;
● Aiuta la digestione: l’enorme quantità di fibre solubili e insolubili presenti nei vegetali migliora la digestione, aiuta il cibo a raggiungere più velocemente l’intestino e riduce la stitichezza.
Principi di base della dieta vegana crudista
I vegani crudisti mangiano gli alimenti solo allo stato crudo. Tuttavia, per seguire la dieta crudista, almeno il 75% degli alimenti consumati deve essere non trasformato. Ad esempio, alcune persone consumano anche miele e prodotti delle api, anche se seguono questa dieta. La dieta vegana crudista promuove il consumo di alimenti non trasformati e non adulterati perché, allo stato naturale, possono fornire all’organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno, senza additivi.
Il concetto di cibo crudo si basa sul fatto che gli alimenti cotti ad alte temperature perdono quasi tutti i nutrienti presenti nella loro composizione, soprattutto gli enzimi così necessari per una completa digestione. Per questo motivo si ritiene che gli alimenti crudi o quelli riscaldati a temperature ottimali, inferiori a 40-48 gradi, conservino i loro minerali e vitamine rispetto agli alimenti normalmente lavorati. Ecco cosa prevede la dieta vegana crudista:
Alimenti consentiti
Come già detto, se si vuole adottare una dieta crudista è necessario assicurarsi che almeno tre quarti degli alimenti siano crudi. In questo senso, è possibile consumare:
● frutta fresca o disidratata;
● verdure crude o disidratate;
succhi di frutta e verdura freschi;
noci e semi crudi;
cereali e legumi crudi, germogliati, ammollati o fermentati;
latti di noci e burri di noci crudi, come il latte di mandorle o il burro di arachidi;
oli spremuti a freddo;
● alghe marine;
cereali germogliati come quinoa, grano saraceno, fagioli pinto e riso selvatico;
alimenti fermentati: kimchi o cavoli in salamoia;
tofu crudo;
dolcificanti come l’estratto di stevia, lo sciroppo d’acero o il cacao crudo in polvere non trasformato;
polpette di noci e semi;
● spezie;
● germogli;
● lieviti;
fiocchi di cereali e farina di cereali;
● tè ottenuti per macerazione;
salsa di soia e aceto non pastorizzati;
● prodotti crudi biologici.
La definizione di dieta vegana crudista non è molto precisa. Ad esempio, alcune versioni fanno riferimento al fatto che le persone possono mangiare altri tipi di alimenti disidratati, come biscotti, cereali o dolci crudi. Inoltre, in alcuni casi, chi segue la dieta può essere autorizzato a riscaldare gli alimenti per migliorarne la consistenza o il sapore.
Alimenti vietati nella dieta vegana crudista
Nell’elenco dei prodotti da evitare quando si segue una dieta vegana crudista ci sono gli alimenti di origine animale e i cibi elaborati e cotti. Inoltre, l’assunzione di integratori è sconsigliata, poiché si ritiene che questa dieta fornisca all’organismo tutti i nutrienti di cui ha bisogno. Ecco cosa NON mangiare:
● frutta e verdura cotte;
semi e noci tostati;
succhi di frutta pastorizzati;
● carne, uova, latte animale e pesce;
● prodotti lattiero-caseari pastorizzati;
● oli raffinati;
farina e zucchero raffinati;
● sale da cucina;
tè e caffè;
● alcool;
● pasta;
● dolci;
● patatine, snack, merendine lavorate;
● cereali e cereali cotti, compresi lenticchie, quinoa o riso;
● alimenti cotti al forno.